I Film in Concorso
Documentari lungometraggi
Lyd
di Rami Younis, Sarah Ema Friedland | Palestina/Regno Unito/Stati Uniti 2023 | 79’
(arabo, ebraico, sottotitoli italiano)
♦ Martedì 20/02, ore 17:30
La storia di una città che un tempo collegava la Palestina al mondo: ciò che era una volta, ciò che è ora e ciò che sarebbe potuta diventare. Questo documentario segue l’ascesa e la caduta di Lyd, una metropoli di 5000 anni, che un tempo era una vivace città palestinese fino a quando è stato fondato lo Stato di Israele nel 1948. Nel corso del film, un coro di personaggi racconta l’esperienza palestinese della città e del trauma lasciato dal massacro e dall’espulsione. Lyd è stato selezionato al Festival di Cannes segnando la prima volta al festival per un film palestinese.
Rami Younis, regista, scrittore, giornalista e attivista palestinese di Lyd, scrive per la rivista online +972. Ha partecipato alla fondazione del sito in ebraico “local call”, pensato come progetto giornalistico per sfidare i media mainstream israeliani, è conduttore del programma On the Other Hand della Israel Public Broadcasting Corporation (IPBC) e cofondatore del “Palestine Music Expo”.
Sarah Friedland, laureata presso il Sarah Lawrence College e la Scuola Internazionale di Cinema e Televisione di Cuba, ha conseguito un Master presso l’Integrated Media Art Program della Hunter College. I suoi documentari trattano storie personali che rivelano storie più ampie e complesse sui luoghi e sulla società.
Bread and Butter
di Marwah Jbara Tibi | Palestina 2021 | 52’
(arabo, sottotitoli italiano)
♦ Martedì 20/02, ore 19:00
Il film ritrae i lavoratori palestinesi obbligati dalle contingenze economiche ad andare a lavorare in Israele. Il regista racconta le umiliazioni, i rischi, la sofferenza e le minacce che affrontano sia i palestinesi con permesso di lavoro sia coloro ai quali questi permessi vengono negati dagli israeliani, portando i palestinesi ad introdursi illegalmente in Israele. Oltre alla quotidiana sofferenza di questi lavoratori la pellicola mette in evidenza la leadership e il coraggio delle donne palestinesi nel tentativo di compensare l’assenza dei mariti.
Marwah Jbara Tibi, regista palestinese, produce e dirige documentari in Palestina da oltre dodici anni. I suoi film hanno ricevuto prestigiosi premi in festival internazionali: Abbas 36 (2019) ha vinto il premio come miglior documentario al Toronto International Women’s Festival; Bread and Butter (2021) è stato nominato Palestine Sunbird Documentary al Palestine Cinema Days Film Festival; The Bride Dress ha vinto il premio Creative Director all’Arab Radio and Television Festival (ASBU).
Dancing on the Edge of the Volcano
di Cyril Aris | Libano, Germania 2023 | 87’
(arabo, francese, inglese, sottotitoli italiano)
♦ Mercoledì 21/02, ore 15:00
All’indomani della catastrofica esplosione del 4 agosto 2020 a Beirut, una troupe cinematografica si trova di fronte a un grave dilemma: sfidare il caos e proseguire con le riprese del film o arrendersi alle molteplici crisi che si stanno diffondendo in tutto il paese? Dancing on the Edge of the Volcano è un fermo immagine della battaglia per continuare a fare cinema all’interno di una città distrutta.
Cyril Aris, regista, sceneggiatore e montatore libanese, vive a Beirut, è laureato in Belle Arti alla Columbia University ed è membro della Academy of Motion Picture Arts and Sciences (AMPAS). Il suo cortometraggio The President’s Visit è stato presentato in anteprima al Toronto International Film Festival (TIFF) nel 2017 ed è stato proiettato in oltre 80 festival. Ha presentato il suo primo documentario The Swing nel 2018 in anteprima a Karlovy Vary e al momento sta producendo il film It’s a Sad Beautiful World. Ha lavorato, come montatore, a Death of Nintendo, presentato alla Berlinale nel 2020, e a Costa Brava, Lebanon, presentato alla Mostra del cinema di Venezia nel 2021.
The Soil and the Sea
di Daniele Rugo | Libano/Regno Unito 2023| 73’
(arabo, sottotitoli italiano)
♦ Mercoledì 21/02, ore 18:30
The Soil and the Sea rivela le storie violente che si celano dietro un giardino, una scuola, un hotel di lusso, nel mare e in altri paesaggi anonimi. Questi luoghi contengono i resti di alcune delle 17.000 persone scomparse durante la guerra civile libanese; mentre la telecamera interroga pazientemente gli spazi, questi vengono riempiti da storie frammentarie, narrate dalle voci di parenti, ex detenuti e sopravvissuti. Tuttavia la creazione di una Commissione Nazionale per gli Scomparsi nel 2020 ha alimentato le speranze che alcuni di questi corpi possano essere restituiti alle famiglie.
Daniele Rugo, regista e professore di cinema presso la Brunel University di Londra, è interessato a indagare attraverso lo strumento documentaristico i conflitti come quello libanese del quale si era già interessato nel precedente film, About a War (2019), co-diretto con Abi Weaver, nel quale esplora il cambiamento sociale attraverso le storie di ex miliziani della guerra civile libanese.
I Live Here And Breathe There
di Kasim Abid | Iraq/Regno Unito 2023 | 80’
(inglese, arabo, sottotitoli italiano)
♦ Giovedì 22/02, ore 16:10
Il film affronta la quotidianità parallela e distante di due strade di due città molto diverse e distanti tra loro: ‘Alghadeer street’ a Baghdad e ‘Huxley Gardens’ a Londra. La pellicola non ha una trama né lineare né convenzionale, piuttosto si costruisce su differenti temi, idee e sfide che si sedimentano nel corso del film per dare vita a una struttura narrativa su più livelli. Il film è il risultato di quasi dodici anni di riprese fatte sempre dalla stessa prospettiva che si affaccia da una finestra. Segue persone ed eventi in tempo reale, catturando la vita e le attività nel loro svolgimento, senza interviste, commenti o dialoghi.
Kasim Abid è un pluripremiato produttore cinematografico iracheno, regista nonché cameraman di tutti i suoi film. Ha conseguito un master presso il VGIK-All Union State Institute of Cinematography a Mosca. Nel 2004 è divenuto co-fondatore dell’Independent Film and TV College, centro di formazione cinematografica gratuito e non governativo a Baghdad. Kasim Abid ha anche insegnato regia cinematografica e cinema in Gran Bretagna, Giordania, Sudan e Palestina (Gerusalemme, Gaza e Università di Birzeit).
R21 AKA Restoring Solidarity
di Mohanad Yaqubi | Palestina/Belgio/Qatar 2022 | 71’
(giapponese, arabo, sottotitoli italiano)
♦ Giovedì 22/02, ore 18:15
Il regista del film viene avvicinato da una persona misteriosa, la quale gli consegna un singolare plico che si rivelerà contenere una bobina di pellicola 16 mm contenente il film perduto sul Movimento di Solidarietà Giapponese con la Palestina. Questa pellicola funge da capsula del tempo che attraverso straordinarie immagini d’archivio ripercorre la storia visiva della Palestina sino al 1982.
Mohanad Yaqubi, filmmaker e produttore è uno dei fondatori di Idioms Film, casa di produzione con sede a Ramallah. Ha fondato, insieme ad altri, il collettivo Subversive Film che si occupa di fare ricerca e curatele cinematografiche mettendo al centro del proprio lavoro pratiche militanti nel cinema. Yaqubi di recente è stato ricercatore presso l’Accademia Reale di Belle Arti di Gand (KASK), in Belgio.
In the Shadow of Beirut
di Stephen Gerard Kelly, Garry Keane | Irlanda 2023 | 93’
(arabo, sottotitoli italiano)
♦ Venerdì 23/02, ore 16:15
Dai creatori di Gaza (Sundance 2019), arriva una nuova odissea cinematografica che penetra in profondità sotto la superficie di Beirut, una città ancora bella, ma profondamente scossa, sull’orlo del collasso finanziario. Attraverso una narrazione intima dei personaggi, la cruda realtà della vita dei protagonisti si erge simbolicamente a rappresentare le centinaia di migliaia di persone che lottano per la sopravvivenza in Libano, il paese più eterogeneo del Medio Oriente, nonché quello con il più alto numero di rifugiati pro capite al mondo.
Garry Keane, regista affermato, ha diretto oltre cento ore di documentari in oltre venti paesi del mondo. Il suo documentario Gaza (2019) è stato presentato in anteprima mondiale al Sundance Film Festival ed è stato nominato agli Oscar 2020 nella categoria miglior film internazionale.
Stephen Gerard Kelly, regista e direttore della fotografia, ha trascorso sei anni vivendo a Beirut e filmando le problematiche che affliggono le comunità vulnerabili, in particolare a Sabra e Shatila, il documentario In The Shadow of Beirut è il suo debutto alla regia ed è stato selezionato come candidato irlandese per il miglior film internazionale agli Oscar 2024 e inserito nella lista dei candidati per il miglior documentario.
Yallah Gaza
di Roland Nurier | Francia 2023 | 101’
(francese, arabo, inglese, sottotitoli italiano)
♦ Venerdì 23/02, ore 19:00
La popolazione di Gaza è regolarmente bombardata, mantenuta in uno stato di terrore permanente da quando Israele ha imposto un blocco via terra, mare e aria. Il film testimonia “questa rabbia per la vita” attraverso un tuffo nella società di Gaza e mette in luce aspetti storici e geopolitici, il sionismo, la politica palestinese interna, il diritto internazionale e le ragioni della speranza dei gazawi. Yallah Gaza vuole demistificare i pregiudizi per ripristinare l’umanità dei gazawi.
Roland Nurier, vive nella regione di Lione in Francia, è uno sceneggiatore-regista e regista autodidatta, appassionato di cinema e geopolitica. Presiede l’associazione CLAP a Tarare, con sede a Lione, che promuove il cinema d’essai in Francia. Nurier è membro del comitato organizzatore del festival “Palestine en vue” organizzato dall’associazione Echange Auvergne Rhône-Alpes/Palestine (ERAP). Il suo primo film, The Tank and The Olive Tree, Another History of Palestine (2019), è stato proiettato in numerosi festival in Francia e all’estero. In Yallah Gaza, è autore, regista, produttore e distributore.
Notes on Displacement
di Khaled Jarrar | Palestina/Germania/Qatar 2022 | 74’
(arabo, inglese, tedesco, sottotitoli italiano)
♦ Venerdì 23/02, ore 20:45
Quanto sappiamo davvero su quello che i rifugiati sono costretti ad affrontare? Notes on Displacement si immerge nell’esperienza di un estenuante viaggio di una famiglia di rifugiati verso la Germania. La pellicola restituisce sapientemente il senso di paura, disorientamento ma anche della solidarietà. La famiglia è composta, tra gli altri, da Nadira, un’anziana donna palestinese rifugiata da quando è dodicenne e adesso si ritrova di nuovo a dover abbandonare il campo profughi di Damasco dove viveva.
Khaled Jarrar, classe 1976, nato a Jenin, nei Territori Palestinesi occupati è un artista eclettico lavora sul tema della condizione del popolo palestinese attraverso fotografie, video e performance. Si è laureato dapprima in interior design alla Palestine Polytechnic University nel 1996 e solo nel 2005 si approccia alla fotografia. A partire da questo interesse si iscrive al International Academy of Art di Ramallah laureandosi nel 2011 per poi completare gli studi con il ‘Master of Fine Arts’ presso la University of Arizona dove, prima di laurearsi nel 2019, ha ricevuto, nel 2016, il premio Anni e Heinrich Sussman. Il suo primo lungometraggio è stato Infiltrators nel 2012.
Documentari cortometraggi
We Will Remain
di Bashar Zarour | Palestina/Irlanda,/Regno Unito 2023 | 30’
(arabo, sottotitoli italiano)
♦ Mercoledì 21/02, ore 16:50
Il film ritrae intimamente le comunità minacciate di beduini palestinesi che vivono disperse attorno a Gerusalemme, nel deserto della Giudea in Cisgiordania. Per quanto gli insediamenti illegali israeliani sconfinino nella loro terra queste comunità sono determinate a resistere in un contesto progettato per sradicarli forzatamente dal proprio ambiente, deportandoli di fatto. Tentativo che se venisse portato a compimento avrebbe profonde ripercussioni per l’intero popolo palestinese.
Bashar Zarour, artista e filmmaker palestinese, laureato in belle arti presso Manhattan Ville College di New York nel 2012 ha collaborato con stimati registi palestinesi tra cui: Annemarie Jacir, Muayad Alayan e Rashid Masharawi. We Will Remain è il suo debutto alla regia ed è il frutto di anni di ricerche condotte da un team di professori e ricercatori provenienti da università palestinesi, irlandesi e britanniche. Al momento Zarour sta lavorando alla sua prossima opera: 100 Birds, un corto animato fantasy.
Little Sahara
di Emilio Martí López | Algeria/Spagna 2023 | 30’
(arabo hassania, sottotitoli italiano)
♦ Mercoledì 21/02, ore 17:45
Chi non conosce il Sahara pensa che il deserto sia solo sabbia invece ci sono anche bambini che giocano, disegnano, producono film e che non vorrebbero pensare alla guerra. Nel deserto c’è una colonia europea, un Paese occupato, chiamato Sahara Occidentale, ove ci sono migliaia di rifugiati Saharawi che vivono, in esilio, una vita dura.
Emilio Martí, produce e dirige film sperimentali e impegnati in favore di un cambiamento sociale e dei diritti umani, obiettivi che si pone anche come educatore e arteterapista. Tra i suoi numerosi lavori ricordiamo: Unanimated (2011), una commedia sulla paura di essere “reali” e i documentari animati Marhaba (2016) e Makun – Disegni in un centro di detenzione per immigrati (2019).
Summer, City and a Camera
di Anas Zawahri | Siria 2022 | 22’
(senza dialoghi)
♦ Giovedì 22/02, ore 15:00
Nell’estate del 2021, nella città di Damasco, dopo anni di guerra, alcuni giovani registi emergenti vagavano per le strade della città con lo scopo di inseguire i propri sogni e girare i loro primi film con gli strumenti più semplici a disposizione. In questo modo, la città, con le sue strade e i suoi quartieri, apriva le braccia per accoglierli giorno e notte.
Anas Zawahri, filmmaker indipendente, montatore e grafico palestinese, si é laureato in interior design al Damascus Intermediate Institute nel 2009 e in Cinematic Science, sempre in Siria nel 2019. Prima di Summer, City and a Camera ha diretto un altro corto, An Ordinary Day (2020). Entrambi i film hanno partecipato a numerosi festival locali ed internazionali vincendo diversi premi. Zawahri ha di recente presentato il suo primo lungometraggio documentario My Memory is Full of Ghost (2024).
Heavy Metal
di Edward Knowles, Timo Bruun | Germania/Giordania 2023 | 32’
(arabo,inglese, sottotitoli italiano)
♦ Giovedì 22/02, ore 15:30
Le ragazze del Champ Camp sono per certi versi delle tipiche adolescenti, desiderose di sfidare le tradizioni e nel contempo lasciare il segno nel perseguire il proprio scopo. Adla, Rahmeeh e We’am, palestinesi cresciute nel campo profughi di ad Al-Baqa’a in Giordania, riescono a sollevare fino a 70 kg e ambiscono a conquistare delle medaglie nelle competizioni internazionali di sollevamento pesi e magari anche alle Olimpiadi. Il documentario pone anche la domanda: cosa significa essere una donna palestinese giovane e forte?
Edward Knowles ha lavorato negli ultimi quindici anni come giornalista sportivo, ha viaggiato per il mondo, coprendo oltre cento competizioni sportive internazionali. Inoltre, ha diretto il cortometraggio Dare to Rise (2023), trasmesso in dodici Paesi europei e ha incontrato il co-regista Timo Bruun ai campionati mondiali di pugilato del 2017 ed è stato subito chiaro che condividevano la passione per raccontare le storie, fino ad allora trascurate, del mondo dello sport.
Timo Bruun, un regista autodidatta pluripremiato, originario di Amburgo, ha iniziato come operatore nelle stazioni televisive locali arrivando a coprire alcuni dei più grandi eventi sportivi del pianeta. È ispirato dall’ imprevedibile ed è entusiasta di raccontare storie in ambienti stimolanti. Pure Euphoria (2020) è stato il loro film d’esordio e l’inizio della sua collaborazione con Knowles.
Bakdi
di Salah Boufellah | Algeria 2022 | 25’
(arabo, sottotitoli italiano)
♦ Giovedì 22/02, ore 17:45
Un’artista straordinario, “spirituale” che tenta di evocare i suoni e le sofferenze della natura e di richiamare lo spirito e il sapore del vecchio quartiere in cui viveva da bambino: la Kasbah. Attraverso l’arte barocca “straniera”, il film educa anche al rapporto dell’artista con la città, al rapporto dell’arte con la civiltà come elemento essenziale della civiltà stessa. La profondità del film è rappresentata dall’espressione artistica del simbolismo del luogo e dalla valorizzazione dei suoni della natura fin dai tempi antichi, che è rappresentata con manufatti e strumenti musicali.
Saleh Boufellah, classe 1984, è nato a Boumerdes in Algeria, ha studiato fotografia dal 2002 al 2004 e si è specializzato nel 2005 in regia cinematografica. Boufellah ha diretto cinque corti e tre lungometraggi di finzione e quattro documentari, nel 2023 ha vinto il Golden Award dell’International Festival Kazan della Repubblica del Tatarstan (Federazione Russa).
Reel Rock:Resistance Climbing
di Nick Rosen, Zachary Barr | Stati Uniti 2023 | 38’
(inglese, sottotitoli italiano)
♦ Giovedì 22/02, ore 19:45
Nelle colline palestinesi lacerate dal conflitto, un gruppo eterogeneo di beduini, alternativi e professionisti che abitano in città si dedica all’arrampicata: momento di liberazione, tanto effimero quanto efficace, dalla dura pressione dell’occupazione israeliana alla quale sono sottoposti quotidianamente. Lo scrittore e scalatore americano Andrew Bisharat visita la Cisgiordania per scoprire le sue radici palestinesi ed esplorare insieme ai suoi compagni di corda il potere terapeutico che può rivestire l’arrampicata in una situazione di conflitto permanente.
Nick Rosen, scrittore e produttore è co-regista di rinomati documentari di lunga durata come The Alpinist (2021) e Valley Uprising (2014). Ha iniziato a lavorare come scrittore, produttore e regista con Reel Rock Film Tour nel 2005 e da allora ha creato lungometraggi e programmi televisivi per NBC, The Weather Channel, National Geographic Channels International e The New York Times Online.
Zachary Barr ha conseguito la laurea in storia alla Lewis e Clark College di Portland (Maine) e si è specializzato come radio-documentarista presso la Salt Institute. Barr, produttore, reporter e regista, ha iniziato la sua carriera presso Reel Rock Film Tour con un viaggio sull’Everest che ha dato vita al pluripremiato High Tension (2013). Come reporter ha lavorato per la National Public Radio (Stati Uniti) e per la Colorado Public Radio.
Three Wishes In Gaza
di Marco Pirrello | Italia 2022 | 40’
(inglese,arabo, sottotitoli italiano)
♦ Venerdì 23/02, ore 18:00
Se all’interno di Gaza, una vera e propria prigione a cielo aperto, chiedessi a una donna o un uomo gazawi quali sono i suoi “tre desideri”, avrebbe una sola conseguenza: documentare una fame di vita che pochi altri esseri umani conoscono. Nessuno di loro auspica la distruzione di Israele. Raccontare ciò, oggi più che mai, serve a smontare la rettorica narrazione occidentale che vorrebbe appiattire tutti i palestinesi su posizioni violente. Esistono due modi per raccontare Gaza: le terribili immagini delle bombe che non smettono di piovere dal cielo, o il racconto di uno strano tempo durante il quale milioni di anime rimangono sospese tra una guerra appena finita e una che non tarderà ad arrivare.
Marco Pirrello, direttore e regista italiano, è interessato principalmente ad osservare e raccontare il presente con opere di impegno civile e sociale. Tra le esperienze recenti più significative, ha realizzato un reportage fotografico in Bosnia sulla rotta dei migranti nei Balcani e il documentario Three Wishes in Gaza girato nella Striscia di Gaza. Il diario di viaggio del suo viaggio palestinese è diventato il libro Inquadrando Palestina -Edizioni Villaggio Maori (2023).
Film di Finzione
The Key
di Rakan Mayasi | Palestina/Belgio/Qatar/Francia 2023 | 19’
(ebraico, sottotitoli italiano)
♦ Martedì 20/02, ore 20:00
Un suono misterioso viene frequentemente udito dalla giovane Edina, tenendola sveglia nel cuore della notte. The Key è un thriller politico e psicologico, basato sull’omonimo racconto breve del romanziere e poeta palestinese Anwar Hamed. La chiave, elemento centrale del film, rappresenta il diritto al ritorno dei palestinesi. Il film gioca su questa nozione, come un’epidemia che si diffonde nel subconscio israeliano creando un crescente senso di colpa e preoccupazione.
Rakan Mayasi, regista indipendente palestinese nato in Germania, ha scritto e diretto diversi cortometraggi di successo. Ha diretto, tra gli altri, Roubama, selezionato al Festival del Film di Locarno nel 2012 e Bonboné che affronta il fenomeno del contrabbando di sperma palestinese proveniente dalle carceri israeliane, ed é stato presentato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival del 2017. Mayasi ha ricevuto 29 Best Short Awards nei festival cinematografici internazionali.
The Most Beautiful Among Mothers
di Mahmoud Abu Jazi | Palestina 2023 | 15’
(arabo, sottotitoli italiano)
♦ Mercoledì 21/02, ore 16:30
La protagonista del film è una madre, costretta ogni giorno a sedersi accanto alla finestra ad aspettare l’unico figlio, in seguito all’attuale situazione nella comunità palestinese del ‘48 e dell’aumento del tasso di violenza. Tuttavia, mentre la madre aspetta costantemente il proprio figlio, la preoccupazione e la paura prendono il sopravvento. Teme che da un momento all’altro qualcuno venga a comunicarle cattive notizie, ma non interferisce in tutto ciò che accade nel vicolo. Solo all’alba, quando il figlio rientra a casa, si tranquillizza.
Mahmud Abu Jazi, attore e regista teatrale e cinematografico palestinese, ha diretto numerosi cortometraggi, tra cui: Next, Silence, Sabal Ouyono, Lahen Al Haitat ed Efaa. Abu Jazi ha ricevuto numerosi premi, tra cui il premio come Miglior Attore al Valencia Film Festival del 2008 per Whispering Coals, il premio come Miglior Attore al Tuscany International Film Festival 2021 per Dead Sea, e il premio come Miglior Regista al Digital Gate International Film Festival in Algeria nel 2023 per The Most Beautiful Among Mothers.
The Visit
di Ali El-Saadi | Giordania 2023 | 8’
(arabo, sottotitoli italiano)
♦ Mercoledì 21/02, ore 17:30
Ambientato in Palestina e ispirato a fatti realmente accaduti, The Visit è la storia di una giovane donna che cerca di aiutare sua madre a superare l’assenza del figlio, ma si renderà conto che è un dolore insormontabile. Il regista, sfruttando magistralmente la suspence, riesce a tenere lo spettatore con il fiato sospeso sino all’ultimo minuto mentre continua a chiedersi se abbia capito.
Ali El-Saadi, regista, fotografo e direttore della fotografia e produttore, è guidato da una passione inarrestabile per tutto ciò che riguarda immagini e luce, ha cercato di esplorare i suoi talenti nella cinematografia. Ha diretto la fotografia di documentari, un cortometraggio e una web serie della quale è stato anche il regista. Ha fondato la casa di produzione Labiba Productions insieme all’attrice giordana Majd Hijjawi.
Uncle Give Me a Cigarette
di Al Masna | Palestina 2023 | 5’
(arabo, sottotitoli italiano)
♦ Venerdì 21/02, ore 15:00
Uncle, Give Me a Cigarette è un corto d’animazione in stop-motion che trae ispirazione dalla storia di Walid Daqqa, che ha resistito per 27 anni nelle carceri dell’occupazione israeliana. Il film racconta un momento cruciale nella vita di Daqqa, l’incontro con un bambino di non più di 12 anni che fa un’insolita richiesta: una sigaretta. Mentre Daqqa affronta un momento di esitazione, la narrazione prende una svolta avvincente, mostrando la complessità della vita all’interno delle mura della prigione.
Uncle, Give Me a Cigarette è stato realizzato grazie alla collaborazione di produzione avvenuta nel corso di un seminario di formazione sull’animazione. Nello specifico un workshop diretto dallo studio grafico Al Masna in collaborazione con la Union of Palestinian Women’s Committees.
Mar Mama
di Majdi El Omari | Palestina 2023 | 15’
(arabo, sottotitoli italiano)
♦ Venerdì 23/02, ore 15:10
Perseguitata dalla morte della madre e dai ricorrenti attacchi delle forze israeliane alla sua città, una bambina è ossessionata dalla morte. Il padre, con lo scopo di distrarla, gira un film in stop-motion. Tuttavia, i suoi tentativi falliscono e la bimba, per fuggire dalla realtà si rifugia nell’immaginazione.
Majdi El Omari, regista, sceneggiatore, produttore e montatore palestinese/canadese. Ha conseguito una laurea in belle arti e in regia cinematografica presso l’Istituto Superiore di Cinema del Cairo e si è specializzato in produzione cinematografica presso la Concordia University di Montreal in Canada. I suoi cortometraggi d’autore sono stati selezionati in diversi festival internazionali. Standstill è stato il suo primo lungometraggio. El Omari vive tra Haifa e Montreal, insegna cinema all’università Dar al-Kalima di Betlemme e sta scrivendo il suo prossimo lungometraggio The Woman of the Bees.
Hamza: Chasing The Ghost Chasing Me
di Ward Kayyal | Palestina 2022 | 19’
(arabo, sottotitoli Italiano)
♦ Venerdì 23/02, ore 15:30
Hamza è un uomo di mezza età che si rifiuta di abbandonare la routine che ha mantenuto da quando è stato rilasciato dal carcere israeliano; ogni giorno si addentra nel bosco per cacciare un leone che la gente del posto non crede esista. Nel bosco, Hamza è libero di agire secondo le sue convinzioni e combatte la propria battaglia per guarire una ferita aperta: il trauma dovuto alla perdita dell’amico d’infanzia, ai sensi di colpa e agli orribili ricordi delle torture.
Ward Kayyal, 26 anni di Haifa, ha appena terminato i suoi studi cinematografici presso la Menshar School of Art di Jaffa, specializzandosi in regia e riprese cinematografiche. È stato assistente alla produzione di Nidal Badarny per Villagers (2017), ha lavorato a centinaia di progetti ma questo è il suo primo cortometraggio alla regia.